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Puntate

La Fortuna con la effe maiuscola

In onda martedì 27 luglio alle 15.00

A un mese dalla morte di Aldo Giuffre’ Palco e Retropalco ricorda il grande attore proponendo un capolavoro del teatro napoletano “La Fortuna con la effe maiuscola”.
Il testo fu scritto a quattro mani, da Eduardo de Filippo e Armando Curcio nel 1942, periodo della grande miseria e del dolore per la guerra in corso che toglieva alla gente la voglia di ridere. Eppure, quasi per una sfida dell’intelligenza e del cuore, nella commedia le risate superano di gran lunga la tristezza che pure è presente in scena.
Un trionfo dei fratelli Giuffre’, nella stagione’83/’84, “La Fortuna” è stata uno degli ultimi successi della coppia prima dei dieci anni di separazione.
La ripresa dello spettacolo, a metà degli anni novanta, con Carlo e Aldo di nuovo insieme, è stata salutata come una festa per il Teatro.

La scena si apre su uno squallido “vascio” napoletano talmente freddo che “i vetri si appannano da fuori” e dove la miseria è così grande da diventare comica, si va a caccia di briciole di pane e si cercano le ultime gocce delle bottigliette di medicine.
Il protagonista è il “morto di fame” Giovanni Ruoppolo che vive con la moglie un orfanello raccolto da piccolo, Erricuccio, bonaccione e maldestro, “ritardato” ma anche furbissimo nello smascherare le trame e gli imbrogli dei “normali”.
Improvvisamente, fra le storie e le avventure degli inquilini del palazzo, appare un avvocato che offre una certa somma di denaro perché il povero Ruoppolo riconosca come figlio legittimo un certo Sandrino, un avventuriero figlio di “enne enne” che ha bisogno di un padre per poter contrarre un ricco matrimonio. Ma non è questa la vera fortuna che bussa alla porta di Ruoppolo, in realtà sta arrivando una grande eredità dal fratello emigrato in America che prevede, però, la devoluzione dell’asse ereditario ad un eventuale figlio legittimo.
La grande ricchezza andrebbe quindi all’avventuriero Sandrino? Con un colpo di genio e di coraggio Ruoppolo allora si autoaccusa di falso in atto pubblico e accetta così di scontare una pena di cinque anni pur di salvare la fortuna sua e dei suoi cari.
Una vicenda intrigata e amara che diventa, tuttavia, un divertimento corale che cresce di spessore verso il suo paradossale lieto fine.

Un capolavoro di equilibrio fra divertimento e commozione, fra assurdo e realismo, grazie ai tempi perfetti della recitazione Oltre allo straordinario Ruoppolo di Carlo Giuffre’ e all’inquietante Erricuccio di Aldo, la grande scuola del Teatro napoletano traspare nella recitazione di tutti gli attori fra i quali spicca la splendida Nuccia Fumo.
La regia teatrale è di Carlo Giuffre’, quella televisiva di Annalisa Butto’.

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